giovedì 28 febbraio 2013

Giallo, Noir & Thriller/9



Titolo: Sotto la città
Autore: Indridason Arnaldur
Traduttore: Cosimini Silvia
Editore: Guanda – 2005
Il commissario Erlendur, solitario cinquantenne divorziato, alle prese con seri problemi familiari (i figli sono dipendenti da alcol e droga), porta avanti un’indagine che si rivela una vera e propria azione di scavo, alla ricerca di quello che si nasconde sotto una città apparentemente tranquilla come la sua Reykjavík.

Atmosfera desolata e malinconica, resa con stile asciutto ed efficace. La leggera patina di freddo distacco nordico, che avvolge fatti e personaggi, si incrina a poco a poco, in una storia tutto sommato abbastanza semplice da seguire, ma da cui emerge un turbine di emozioni. Emozioni che non travolgono il lettore ma che lo tengono legato alle pagine, dove il passato influenza il presente e dove le colpe di chi non c’è più ricadono sui vivi.

Questo romanzo, come gli altri di Indridason, ha il notevole merito di presentare l’Islanda e gli Islandesi, la loro cultura e quotidianità, la loro storia più o meno recente ed una società molto lontana e per questo soggetta a luoghi comuni e facili schemi. Le storie con protagonista Erlendur sono islandesi, hanno a che fare con Islandesi, si svolgono in Islanda e trattano argomenti attuali nella società islandese. In fondo una delle cose che più apprezzo nei romanzi è quando si rivelano essere dei veicoli culturali, una sorta di invito alla conoscenza di culture e società che non è facile incontrare di persona. In questo romanzo il plusvalore, oltre a quello del thriller in sé, è dato dal fatto che si possono aprire sipari su un aspetto della società descritta, o che fa da sfondo alla narrazione, su un periodo storico o sulla contemporaneità.

Voto: 7,5
Reykjavik in inverno
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