martedì 8 aprile 2014

Le Storie # 18 - I Combattenti



Quando si presenta un fumetto dichiaratamente ispirato ad un’opera letteraria, che si propone come una attenta, persino apprezzabile, riscrittura a fumetti di classici della letteratura o del cinema, il rischio è che, al di là del risultato, si susciti nel lettore una sensazione di noia, addirittura di fastidio. Questo potrebbe accadere perché, nonostante tutto, chi legge avverte allo stesso tempo il desiderio di “ritrovare” qualcosa che già conosce e la voglia di essere sorpreso, stupito dall’albo che tiene in mano.



Con uno stato d’animo simile mi sono avvicinato alla lettura de “I Combattenti”, albo numero 18 della collana “Le Storie” della Sergio Bonelli Editore.



La storia è ufficialmente ispirata a quella narrata da Joseph Conrad ne “Il Duello” (a volte tradotto “I Duellanti”), da cui il giovane Ridley Scott (che ancora non si era bevuto il cervello e messo da parte il talento a favore dei dollari) nel 1977 avrebbe tratto la sua opera d’esordio, con protagonisti i bravi ed intensi Keith Carradine e Harvey Keitel. Non faccio accenno né al libro (un racconto “lungo”), né al film, consigliandone solo lettura e visione (nell’ordine che si preferisce, poiché non sono un fanatico del procedimento dall’originale al prodotto conseguente).



Ebbene, a dire la verità, durante la lettura delle prime tavole, nonostante siano accattivanti e piacevolmente costruite, mi sentivo vagamente a disagio, non riuscendo a farmi catturare dal tratto di Paolo Raffaelli e avvertendo pesantezza nel leggere una serie di didascalie, che temevo stessero depotenziando l’effetto dei disegni e del soggetto. Una volta superato questo primo impatto ed entrato un po’ di più nel “gioco” costruito dallo sceneggiatore Luigi Mignacco, mi sono invece goduto l’effetto da reportage giornalistico della narrazione, dove le didascalie e le spiegazioni storiche e della vicenda narrata in senso stretto hanno svolto al meglio la loro funzione. Mi rimane il dubbio di cosa ne sarebbe venuto fuori con una impostazione più cinematografica e maggiormente basata sulle immagini, a scapito dei testi, ma probabilmente, nel rispetto dello spirito della collana e anche dei lettori, il risultato che avevo tra le mani è quello preferibile.



Lo scenario della Seconda Guerra Mondiale, tra Europa, Africa ed Asia permette al disegnatore di gestire in  modo molto personale e “situato” il bianco e nero, passando da tavole “sporche” ad altre dove la predominanza del bianco, a tratti abbagliante, conferisce un tratto al limite dell’onirico (allucinatorio?) al dramma della battaglia e della morte in guerra. La metafora dello scontro tra i due protagonisti, uno di classe sociale umile, l’altro un aristocratico, si riflette nei gradi e anche nella specialità dei due militari, conferendo quel doppio registro fra conflitto mondiale e scontro tra due individui, fra pugilato e guerra contro l’Asse, che fa la fortuna della narrazione. Ne “I Combattenti” risulta così suggestivo quel doppio filo che svolge l’intera vicenda, con un combattimento che si trova ad essere contro “il nemico” e nel confronto con il proprio destino.



La conclusione dell’albo è pressoché obbligata, ma non ci si poteva esimere dal presentarla così, pertanto la soluzione presentata dallo sceneggiatore è apprezzabile e meritevole di essere gustata.



Unica nota leggermente negativa è la copertina di Aldo Di Gennaro, che per una volta mi sembra un po’ troppo semplice, non banale ma quasi didascalica, presentando i vari elementi della storia contenuta nell’albo ma in modo meno efficace rispetto ad altre cover della serie. Ad essere onesti una copertina così in altre serie della stessa casa editrice produrrebbe sorrisi ampi e compiaciuti, perciò in questo caso si può dire che la responsabilità è dello stesso Di Gennaro, “reo” di avermi abituato troppo bene in questo anno e mezzo di copertine per “Le Storie”. 

Mentre il mondo precipita nell’inferno del secondo conflitto mondiale, due uomini – il soldato Tom Madison e l’aviatore Jonas D’Arcy – combattono tra loro una piccola guerra personale. Una guerra di boxeur, fatta di pugni e sudore, nutrita da un odio reciproco tanto implacabile quanto apparentemente immotivato… L’enigmatica contesa raccontata da un classico della letteratura universale – “I duellanti”, di Joseph Conrad – rinasce trasfigurata dal ferro e dal fuoco della più grande tragedia del Ventesimo secolo!
(da Sergiobonellieditore.it)




Nessun commento:

Posta un commento